Era il 19 febbraio 1925, a Strevi, quando Michele Marenco e Margherita Scovazzi si sposarono. Più che vicini di casa erano vicini di vigna, ed è proprio così che si conobbero.
Come tanti all’epoca possedevano un piccolo appezzamento vitato ciascuno: Michele porta in dote la vigna “Marchesa”, dalla quale ancora oggi ricaviamo il nostro Dolcetto d’Acqui.
Dalla loro unione nacque il progetto di un Moscato di Strevi importante, che potesse raccontare la personalità e la bellezza di questa terra. Acquistarono così insieme la Vigna Scrapona, oggi il cru più pregiato di Marenco Vini, e da lì iniziò un cammino che avrebbe scritto una pagina indelebile nella storia della famiglia e del Moscato di Strevi.
Il loro unico figlio Giuseppe, negli anni ’70 fino ai ’90, plasmò la Marenco di oggi. Grazie alla sua personalità schietta e alla visione lungimirante i vini a marchio Marenco conquistarono le tavole delle famiglie italiane.
Ogni lira guadagnata fu reinvestita in azienda permettendo a Marenco di acquisire i vigneti più belli e vocati tra Strevi e Nizza Monferrato.
Gli anni 90 furono gli anni della svolta qualitativa del vino italiano. Marenco anticipò i tempi. In quegli anni, infatti, vennero individuati i vigneti migliori e creati i vini della linea “Cascine”. Ai già presenti Scrapona e Marchesa si affiancarono il Pineto, la Bassina e la Ciresa, i Passrì.
La scelta si rivelò vincente, tanto che negli anni 2000 i vini Marenco si affacciarono al mercato internazionale. Sempre rivolti verso clienti attenti, che ricercano valori sinceri e piacevolezza.
Negli anni 2010 partì un’altra svolta importante, frutto delle scelte ecosostenibili sempre attuate in vigneto. Venne avviata la conversione a biologico di tutta l’azienda. Un percorso virtuoso che continuerà sia in vigneto che in cantina.
Sono passati 100 anni, ma ciò che non è mai cambiato è la passione che la Famiglia Marenco nutre per il territorio, la vite, il vino e i propri clienti.
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It was February 19th 1925, in Strevi, when Michele Marenco and Margherita Scovazzi got married. They were more vineyard neighbours rather than home neighbours, and it is exactely how they met.
Like many people at the time, each of them owned a small piece of land cropped with vines: Michele brought vineyard “Marchesa” as a dowery, from which we still produce our Dolcetto d’Acqui.
From their union a project of an important Moscato of Strevi was created, which could tell the beauty and personality of this territory. Together, they purchased the Scrapona vineyard, today one of the most refined crus of Marenco Vini, and from there began a journey that would have written an indelible page in the history of the family and Moscato of Strevi.
Their only son Giuseppe, in the ’70s up until the ‘90s, shaped the Marenco you know today. Due to his sincere and forward – thinking personality, the Marenco brand wines conquered the Italian families.
Each single earned coin would get reinvested in the business, allowing Marenco to purchase the most beautiful and most suitable vineyards between Strevi and Nizza Monferrato.
The ‘90s were the years of the qualitative breakthrough for Italian wine. Marenco was ahead of the times. In those years, the best vineyards were identified and the “Cascine” (Farmsteads) wine line was created. Alongside the already existing Scrapona and Marchesa, new additions were made: Pineto, Bassina, Ciresa, and Passrì.
This choice proved to be successful, that much that in the 2000s, Marenco wines entered the international market. Always aimed at discerning customers who seek genuine values and pleasantness.
In the 2010s, another important turning point began, the result of the sustainable choices always carried out in the vineyard. The conversion to organic farming was initiated for the entire company. A virtuous path that will continue both in the vineyard and in the cellar.
100 years have passed, but what has never changed is the passion that the Marenco family has for the land, the vine, the wine, and their customers.